Un nemico acerrimo dell’eresia catara, che morì pronunciando il Credo
6 Aprile: il Santo del Giorno è Pietro da Verona, frate Domenicano che dedicò l’intera vita alla persecuzione degli eretici e all’affermazione dell’ortodossia cattolica.
Un domenicano in una famiglia Catara
Pietro nacque a Verona, da un’agiata famiglia di religione Catara. Fu educato alla religione cattolica in una scuola tenuta da religiosi, dove si appassionò allo studio dei testi sacri. Per allontanarlo dall’ambiente cattolico i familiari stabilirono che il giovane Pietro completasse i suoi studi nell’Università di Bologna.
Anche se stretto contatto con uno degli ambienti più intellettivamente stimolanti del tredicesimo secolo, Pietro rimase profondamente legato alle proprie convinzioni religiose, tanto da entrare nei frati predicatori Domenicani, ordine fondato da Domenico di Guzman che, al tempo, era ancora vivo e nel pieno della sua opera.
Come tutti i suoi confratelli, Pietro si dedicò alla lotta all’eresia, in particolare quella catara che il giovane conosceva così da vicino. In tale compito Pietro si distinse talmente da indurre il Papa Gregorio IX a inviarlo in Lombardia con il compito di eradicare dal territorio proprio i molti catari che lo popolavano.
Si tramanda che Pietro abbia fondato presso il monastero di Sant’Eustorgio la Società della Santa Fede, che riuniva cattolici militanti intenzionati ad affiancare il Santo nella propria missione. Negli anni successivi fu inviato a Firenze e, sul modello della Società della Santa Fede, costituì la Sacra Milizia, un’organizzazione che ebbe l’appoggio anche delle fasce più modeste della popolazione. Qui Pietro e altri inquisitori ottennero la condanna per eresia di alcuni Notabili della città, risultato che fece ottenere a Pietro l’incarico di Inquisitore di Milano e di Como.
6 Aprile: il Santo del Giorno è Pietro da Verona
Questi successi avrebbero provocato di lì a poco la reazione degli eretici, i quali organizzarono un agguato al religioso e ai suoi compagni mentre Pietro si accingeva ad attraversare a piedi un bosco nei pressi di Seveso.
Le raffigurazioni successive ci tramandano che Pietro fu ucciso con un grosso coltello che gli spaccò la testa, assurto a suo strumento di martirio. Secondo la leggenda Pietro morì mormorando il credo e tracciando con il proprio sangue sul terreno proprio la parola “Credo”.
Era il 6 Aprile 1252.